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Film fest di Naettuno

Film fest di Naettuno

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Film fest di Naettuno.

Nella suggestiva cornice del Forte Sangallo di Nettuno si è tenuta il 30 luglio la serata conclusiva della XXI edizione del Guerre & Pace FilmFest con la premiazione di un cortometraggio su Mamma Lucia di Cava Dei Tirreni, diretto da Francese Enrico e prodotto dal Liceo Statale Alfano I di Salerno. La rassegna, organizzata dall’Associazione Seven con la direzione artistica di Stefania Bianchi e in collaborazione con il Ministero della Cultura, rappresenta ormai da anni una vetrina dedicata al cinema di guerra e di pace, un’occasione unica per rivisitare il passato in modo critico e consapevole e conoscere il nostro presente.

Tantissimi i cortometraggi presentati, solo 7 quelli selezionati dalla giuria per riflettere sui grandi temi dell’esistenza umana e per raccontare con un linguaggio nuovo gli scenari di guerra. Tra questi, apprezzatissimo per l’originalità del soggetto e premiato come Miglior Cortometraggio della XXI Edizione del Festival, “Della stessa madre” del Liceo Statale Alfano I, l’unico cortometraggio in concorso scritto interamente da studenti liceali. Gli allievi delle classi terza e quarta B del liceo Linguistico Film Adaptor “Alfano I” ne hanno infatti scritto la sceneggiatura, composto la colonna sonora e realizzato le animazioni. A ricevere il premio dalle mani del regista Filippo Soldi la professoressa Annamaria Valletta, docente tutor del progetto insieme alla professoressa Antonia Carucci.

Il cortometraggio racconta la storia di Mamma Lucia, al secolo Lucia Apicella di Cava Dei Tirreni, che nel secondo dopoguerra si dedica ad una  amorevole opera di raccolta e di consegna alle madri d’Europa dei resti dei corpi insepolti dei loro figli, caduti sui campi di battaglia in territorio salernitano, fa di lei una novella Antigone e l’espressione ante litteram dell’articolo 11 della nostra Costituzione.

GUERRE & PACE FILMFEST XXI EDIZIONE: MOTIVAZIONE PREMIO AL CORTOMETRAGGIO DELLA STESSA MADRE

Il cortometraggio rievoca la figura di Lucia Apicella che, nel secondo dopoguerra, raccolse i resti di molti soldati morti durante il conflitto e li riconsegnò alle famiglie. Il cortometraggio punta al racconto della vicenda senza perderne di vista il valore etico e, nello stesso tempo, utilizza espedienti narrativi e visivi che compongono una narrazione avvincente pur nella semplicità dei mezzi impiegati.